Busca – “Silenzi estetici e solitudini narrative” è il titolo della mostra di Claudio Rolfi che s’inaugura sabato 1° luglio alle ore 17 a Casa Francotto. È il decimo appuntamento della rassegna GrandArte 2016/2017- Identità perdute”. La mostra curata da Ivo Vigna è stata realizzata in collaborazione con Chelidon Project, Busca Eventi, Canova e con il patrocinio del Comune di Busca, all’interno della rassegna ideata e voluta dalle associazioni GranArte e Amici Case del Cuore onlus. Claudio Rolfi è nato a Genova nel 1960, ha frequentato il liceo artistico di Torino, città nella quale ha vissuto per alcuni anni, trasferito successivamente a Mondovì città natale del padre, Giorgio, noto regista, soggettista, sceneggiatore, pubblicitario. Fino dalle opere iniziali, realizzate intorno ai 18 anni, si nota innegabilmente il grande fascino che l’arte italiana del ‘900 ha saputo esercitare su di esso, tanto da fargli rievocare temi cari ai grandi maestri come Felice Casorati, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico. Con il passare del tempo la sua pittura si è sviluppata attraverso la metafisica e il realismo magico, per poi trasformarsi oggi, dopo un’attenta ricerca artistica in una forma espressiva di realismo sintetico molto personale ed estremamente coinvolgente, nel quale prevalgono sia vedute, che zone periferiche di città, ponti, fiumi , strutture industriali , pianure e simboliche mongolfiere. Oltre alle quasi 40 mostre personali e innumerevoli collettive, gli sono stati dedicati degli special televisivi realizzati da alcune gallerie d’arte.“Scrivere della produzione di Claudio Rolfi – spiega Ivo Vigna – è un po’ come narrare di un pensiero che vola alto, difficile fissarlo in un testo. Nelle sue opere quella voluta “leggerezza” compositiva ci sembra inafferrabile. Per una qualche alchimia però, tutti i messaggi sono di facile fruizione. Forse sta proprio qui il “segreto” dell’artista ormai conosciuto in ambito internazionale; sta nel suo semplificare i pensieri, i sogni, gli istanti, i concetti; sta nel suo renderli eterei e poetici. La poesia è infatti una componente fondamentale nella vita di Rolfi, grazie al papà Giorgio… Le “mongolfiere al tramonto” sono una tematica cara, ma negli ultimi lavori Rolfi indaga i paesaggi urbani e sviluppa una precedente ispirazione dedicata alle fabbriche “ferme”, opere risolte tecnicamente con l’utilizzo di una pittura più istintiva e materica sempre a simulare poetiche di controluci serali. Qui i tralicci scagliati verso il cielo, i palazzi, i complessi di archeologia industriale e i ponti ci narrano di viaggi improbabili in una modernità già vetustà fatta di strade deserte e case inabitate”.La mostra rimane aperta fino al 6 agosto il sabato ore 9/12 e la domenica 9/12 e 15/19. Infrasettimanali su appuntamento tel. 3355434251.