Cuneo – Una lunga e folta assemblea del Pd ha ratificato quello che la senatrice Patrizia Manassero aveva già annunciato la scorsa settimana, il dietrofront sulla candidatura a sindaco e l’accordo a favore di Federico Borgna. Iniziata alle ore 21 è terminata all’una e mezza di notte tra precisazioni, racconti di un percorso di anni e prospettive per il futuro. A iniziare la discussione il presidente dell’assemblea Paolo Cattero che ha portato all’attenzione un documento firmato da alcuni componenti del Pd e che sarebbe andato in votazione. E proprio su quel documento che si è dipanata la discussione. Lo riportiamo come è stato presentato ma non come alla fine è stato votato, perché sono state stralciate diverse parti. Non è stata tolta la fiducia al segretario, nonostante molti abbiano sottolineato il fallimento della sua linea politica tenuta in questi mesi, ma è stata in qualche modo “congelata" ovvero messa nelle mani di un tutor su cui però non è stato indicato ancora nulla, o quasi. Rebecca Ghio sottolinea l’immobilismo della segreteria che “dal 22 dicembre non ha più fatto nulla". Proprio Graziano Lingua in apertura ha ammesso la sconfitta della linea politica che il Circolo di Cuneo perseguiva "L’obiettivo era diverso (la candidatura della Manassero e non di Borgna, ndr), ne usciamo sconfitti ma continuiamo". Ma è toccato alla Manassero ripercorrere la storia di questo passaggio e cambio di prospettiva per l’unità del centrosinistra su cui sta lavorando già da anni anche se ha sottolineato l’impossibilità di un vero dialogo perché ho “Un dispiacere anche a livello umano – spiega – perché con le altre realtà del centrosinistra ho invano bussato alle porte". Dopo il suo intervento c’è chi sottolinea con amarezza che non finirà così come dall’alto qualcuno vuole che sia, dice Alberto Castoldi, e chi conferma che la linea attuale di opposizione sarà totale fino all’ultimo giorno di questa amministrazione Borgna, come il consigliere comunale Carmelo Noto: “Fino all’ultimo durissima opposizione, cosa che fino ad ora non ho potuto fare". C’è invece chi saluta in modo positivo questo cambio e pensa al futuro e al programma come Cicci Revelli che chiede finalmente la conferenza programmatica e Lido Riba che ribadisce l’importanza di Cuneo portando la discussione e il livello sovracomunale: “Cuneo rappresenta qualcosa anche a livello regionale e nazionale è un capoluogo ed è normale e giusto che in un grande partito le scelte debbano essere partecipate a livello provinciale e regionale". E non solo ma viene sottolineato più volte che Borgna è del Pd o comunque dell’area del Pd, è stato candidato per il Pd e “forse non bisogna dimenticarselo". “Borgna è un ottimo spot per il Pd nazionale – dice Elio Rostagno che è uno di quelli che ha presentato il documento a inizio assemblea – lo capiamo, ma sia chiaro noi non siamo saliti sul carro del vincitore ma siamo stati scaraventati dal nazionale. Per questo ora dobbiamo fare una lista forte perché a noi interessano i programmi e non i posti come spesso è stato detto". È proprio sul documento che è continuata la discussione pro e contro: per Emanuele Olivero il documento è superato perché parla solo di passato,per l’ex vicesindaco Mauro Mantelli non solo “Questo – dice – è un documento neanche da prendere in considerazione", e per Filippo Manti “i panni sporchi si lavano in casa".Alla fine è stato votato con qualche contrario e qualche astenuto stralciando alcuni punti, ma mantenendo fiducia al segretario a cui sarà affiancato qualcuno per formare le liste. E al fondo è stato proclamato, in vista dell’assemblea nazionale di domani, anche un appello all’unità del Pd.
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