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Venerdì 19 aprile 2024

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Le Ipab si trasformano

La Guida - Le Ipab si trasformano

Cuneo – Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi il disegno di legge che riordina il sistema delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza, le cosiddette Ipab. Obiettivo del provvedimento che mancava da 16 anni e che è stato approvato dopo due anni di lavoro in Commissione Sanità, è quello di definire i parametri per la trasformazione giuridica delle Ipab, l’estinzione di quelle inattive e il trasferimento dei beni mobili e immobili in loro possesso. Delle 257 Ipab restanti (114 strutture residenziali per anziani, 3 strutture per minori, 61 scuole materne, 26 enti di altra natura, 53 non funzionanti), quelle che svolgono attività di erogazione di servizi socio assistenziali e socio sanitari con un valore di produzione superiore a 2 milioni di euro, calcolato con riferimento agli ultimi tre anni di attività, si trasformeranno per effetto della legge approvata in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (APSP): saranno vere e proprie imprese pubbliche dotate di autonomia gestionale con valutazione dei costi, dei rendimenti e dell’attività svolta da parte della Regione. Sotto la soglia di volume di attività di 1,5 milioni le IPAB si trasformano in associazioni o fondazioni di diritto privato, nel rispetto della disposizioni statutarie. Tra 1,5 e 2 milioni di attività le IPAB sceglieranno se trasformarsi in APSP o se optare per il diritto privato. La  fusione di più IPAB consentirà di raggiungere le soglie di produzione per collocarsi nella fascia desiderata e sarà favorita nell’ambito dei distretti territoriali di coesione sociale.  Le Istituzioni inattive verranno estinte con trasferimento del patrimonio alle aziende o ai Comuni insistenti nell’ambito territoriale.In provincia di Cuneo sono cinque IPAB quelle che superano la soglia dei 2 milioni di attività assistenziale (Saluzzo, Bagnolo, Paesana, Revello, Mondovì), dunque sono per effetto della legge trasformate in APSP. Sette IPAB (Carrù, Sommariva del Bosco, Santo Stefano Belbo, Chiusa Pesio, Dronero, Sanfront e Piasco) sono nella fascia dell’opzione tra le due forme giuridiche. "Le IPAB – commenta Paolo Allemano, che ha seguito i lavori in qualità di portavoce di maggioranza in Commissione Sanità – sono finalmente messe di fronte a percorsi chiari. Quelle trasformate in azienda saranno per il welfare ciò che gli ospedali sono per la sanità, verranno valutate sotto il profilo dell’efficacia e dell’efficienza nell’erogazione dei servizi. Le altre seguiranno con minori vincoli la mission che viene dal/dai soci fondatori e che si daranno con gli statuti associativi. Il fine ultimo della legge è dare servizi adeguati ai bisogni, con economie di scala e facilitazioni gestionali; garantire l’innovazione necessaria a rispondere con qualità ai bisogni emergenti,  senza spazi per improvvisazioni e “fai da te” laddove è in gioco il benessere delle persone".

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