Mondovì – Enrico Costa si è dimesso dalla carica di ministro per gli Affari regionali, abbandonando così il governo e dando inizio, probabilmente, a quella “diaspora di ritorno” che riporterà molti alfaniani tra le fila di Forza Italia. Il deputato monregalese, figlio dell’ex ministro e deputato e presidente della Provincia Raffaele, ha rotto gli indugi, dopo le posizioni divergenti emerse nel dibattito sullo “ius soli” e per le forti polemiche che accompagnano le ipotesi sul provvedimento e sui suoi tempi. Costa ne aveva parlato come di “una forzatura inaccettabile” e subito era scattato il fuoco di fila dei renziani e anche di alcuni centristi. E così, in una lettera al presidente del consiglio Paolo Gentiloni, ha rassegnato le proprie dimissioni: “Non voglio equivoci, né ambiguità. Non posso far finta di non vedere la schiera di coloro che scorgono un conflitto tra il mio ruolo ed il mio pensiero. E siccome non voglio creare problemi al governo, rinuncio al ruolo e mi tengo il pensiero. Faccio un passo indietro, perché le convinzioni vengono prima delle posizioni”. Gentiloni ha preso atto delle dimissioni e ha assunto l’interim delle deleghe finora in mano all’onorevole cuneese.