La chiusura della principale strada per Elva, la prov. n° 104, quella “del Vallone”, che si protrae da oltre un anno, mi ha portato ad una profonda riflessione riguardo ai problemi che da sempre si presentano davanti a noi. Ho dovuto constatare che quelli causati dall’uomo sono sempre maggiori di quelli che succedono per cause naturali. Il montanaro da sempre è abituato a lottare contro le avversità della natura e nei secoli passati con grandi sacrifici è riuscito a cavarsela, anche con scarsità di mezzi, armato di una grande volontà e del suo irriducibile istinto di conservazione ed i suoi figli migliori li ha lasciati sui campi di battaglia in guerre decise non per loro volontà. Ho dovuto constatare con grande dispiacere alcune cose di notevole gravità sulla strada provinciale 335 che raggiunge Elva passando da Stroppo, l’unica rimasta agibile. La frana a monte di San Martino non ci sarebbe mai stata se non fosse stata provocata da un intervento al cinquanta per cento sbagliato, bastava usare il buon senso e la frana non c’era. Ora si rende necessario un consistente intervento di ripristino che costa una grande somma di denaro pubblico gettato al vento. Sempre sulla 335 sono stati piazzati centinaia di metri di barriere piantate soltanto nel terreno senza banchettone di cemento armato, in questa maniera le barriere non hanno nessuna caratteristica di sicurezza.Chi ha la responsabilità della strada è responsabile di questi danni, ma chi paga è soltanto e sempre lo stato.Per il “comitato per la strada di Elva”Franco Baudino