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Giovedì 28 marzo 2024

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“No alla funivia per Elva“

La Guida - “No alla funivia per Elva“

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata dal Comitato per la riapertura della strada del “Vallone” Siamo venuti a conoscenza in modo del tutto casuale, in quanto mai informati , né tanto meno consultati , della delibera n. 17.4898- 20 aprile 2017 con la quale la Regione Piemonte ha inserito nei Programmi Fondi Europei 2014-2020 Strategia nazionale aree interne  un finanziamento di euro centomila al fine di valutare la fattibilità affinché “ il problema di accessibilità ( ad Elva n.d.r.) venisse risolto con la realizzazione di una funivia in grado di trasportare in quota ,in pochi minuti, residenti e turisti”.  Il Comitato per la riapertura della strada del “Vallone” in attesa di dichiarare lo “stato di agitazione” contro questa proposta che vede una larghissima parte di residenti contraria e perlomeno contrari tre esercizi commerciali su quattro, chiede ai Pubblici Amministratori, agli enti in oggetto ed a tutta la stampa di affiancarlo in questa battaglia contro gli sprechi assurdi, contro qualsiasi buonsenso, in spregio totale della conservazione dei luoghi e dei suoi monumenti. Il Comitato sta in questo momento lavorando, con notevole successo, affinché la “strada” sia dichiarata “Monumento” dalla Soprintendenza del Piemonte proprio per far sì che ogni intervento venga eseguito tenendo presente la particolarità del luogo. Ciò ci da inoltre la possibilità di accedere a fondi europei specifici.. E’ in programma una collaborazione con il Politecnico di Torino  al fine di ottenere un qualificato lavoro di consulenza. Si stanno programmando una serie di mostre e convegni svolti in maniera itinerante per la Provincia al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema. A questo proposito ne è esempio il successo avuto a Mondovì in collaborazione con il Club Unesco e con il Centro Studi monregalese. Questo a nostro giudizio è un procedere corretto, non “Valutare la fattibilità “ di qualcosa che non sarà mai realizzato: i soloni che hanno avuto questa pensata hanno valutato che i costi di realizzazione sono il problema minore: come si finanzia il funzionamento, la manutenzione ? Si è tenuto conto che nella stragrande maggioranza dei mesi dell’anno potranno essere meno di una decina al giorno i fruitori? Cosa faranno giunti a valle questi signori privi di auto? I turisti che giungeranno ad Elva come potranno visitare le 22 frazioni ed i luoghi più interessanti, avranno a disposizione dei mezzi, li porteremmo  sulle spalle? Si è pensato all’impatto ambientale? Non ci si rende conto che la strada del “Vallone” ha una valenza turistica che affianca gli affreschi della parrocchiale? Continuamente ci sentiamo chiedere come mai non è possibile visitare la strada ed il vallone dell’ “orrido”  Si vuole salvaguardare qualcosa in questa nostra Italia o si pensa solo a lasciar crollare le opere d’arte esistenti, lasciate per anni prive di manutenzione? Nell’ultimo sondaggio del Fai , senza purtroppo  alcun intervento promozionale da parte nostra, il vallone è giunto terzo monumento in Provincia. Questo è solo una piccola parte delle ragioni per cui consideriamo inutile , anzi dannosissimo per Elva il finanziamento, e verranno messe in atto tutte le strategie per dirottarlo su studi seri od al limite a rinunciare ricordando che si tratta di soldi nostri, dalla Regione o dalla Comunità europea che siano stanziati e questi soldi non possono essere investiti in maniera priva di alcuna educazione ambientale e collegamento alla realtà.  Inoltre cercheremo, con tutte le armi legali possibili, di venire a conoscenza dove è nata e con l’avvallo di chi questa meravigliosa “pensata”. Per questo chiediamo alla stampa ed alle varie associazioni di appoggiarci in questa iniziativa in quanto riteniamo il Vostro apporto indispensabile. Ci auguriamo che anche il mondo politico prenda coscienza di un atto che oltre a sprecare soldi pubblici  non apporta alcun vantaggio alla nostra realtà, anzi ne intacca una delle sue peculiarità : una strada voluta dai nostri vecchi piena di ingegno ingenieristico ed umano certamente unica nel suo genere.In fedeIl Presidente Mario Fulcheri

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