Una scena spiacevole, significativa e che fa riflettere, nel tardo pomeriggio di Pasqua, all’evento “Flora” di Costigliole Saluzzo. Nella nuova collocazione di Palazzo Sarriod, ci sono numerosi stand. Uno di questi, ha fiori magnifici, tra cui particolari qualità di lavanda di montagna e di papaveri originari dell’Islanda. C’e’ una ragazza di colore che sta servendo il cliente prima di noi, un ragazzo dall’età apparente di 40 anni, che parla anche piemontese. Cogliamo alcune battute della “trattativa”: “I tre vasi me li dai al prezzo di due, dai! E poi mi regali un vaso di fiori”. Parole ripetute più volte con insistenza e con un tono un po’ strafottente e di certo anche arrogante. La gentile e sorridente ragazza (scopriremo poco dopo che si chiama Kati e arriva da Santo Domingo) non perde la pazienza, e gli fa osservare che “noi abbiamo fatto 200 km per portarti questi bei fiori sotto casa tua. Perché dovrei regalarti un vaso?”. Osservo la scena da una vicina panchina, mi irrito e inizio a pensare: “Ma guarda questo maleducato, che non ha rispetto per il lavoro altrui! E che, spero di sbagliarmi ma temo di no, in questo suo atteggiamento dimostra un malcelato razzismo verso la donna di colore”. Mi irrito, mi arrabbio e quando va via (era accompagnato dalla moglie e da due persone anziane) mi avvicino a Kati, le esprimo tutta la mia solidarietà e mi scuso con lei. Poi arriva Gabriele, il titolare de “I giardini dell’Eden” di Robecco in provincia di Milano, ci mettiamo a parlare e alla fine della conversazione entrambi mi dicono: “Con certa gente, bisogna armarsi di santa pazienza!”. Gabriele e Kati (nella foto) prima vendevano gelati, ora l’amore per i fiori ha preso il sopravvento e i risultati si vedono … A casa mi porto alcuni vasi, comprati volentieri e senza trattativa alcuna: perché credo sia giusto rispettare il sudore altrui e le persone che arrivano da lontano a lavorare onestamente in Italia.
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