Cuneo – Il rapporto tra genitori e figli è al centro dell’incontro che si tiene questa sera (martedì 23 maggio), ore 21, nella sala incontri de La Guida di via Bono 5. La centralità del tema incontra la necessità di uno spazio di formazione rivolto ai genitori per far fronte ai cambiamenti che avvengono nei figli, soprattutto quando si trovano nell’adolescenza. Ancora in una società complessa come la nostra dove negli adolescenti il confine tra reale e virtuale si assottiglia sempre di più. Quando si entra nel mondo giovanile le domande abbondano. Ma i giovani di oggi sono tutti problematici? L’adolescenza è da considerarsi una malattia curabile? E quali sono i segnali di disagio che possiamo cogliere e ascoltare per riuscire ad intervenire? A queste domande cercano di rispondere le psicologhe Arianna Ambrosio e Federica Fulcheri, ragionando con i genitori su questi aspetti, attraverso spunti teorici di riflessione ed esempi concreti. La serata è divisa in due momenti: la prima parte è curata da Arianna Ambrosio, psicologa esperta in età evolutiva, sulle caratteristiche del periodo adolescenziale, soffermandosi sui cambiamenti psicologici, fisici e cognitivi che i ragazzi affrontano e sui compiti evolutivi tipici di questa fase della vita, compresi i comportamenti a rischio. Nella seconda parte, Federica Fulcheri, psicologa e psicoterapeuta familiare, si concentra sul ruolo educativo e di supporto emotivo della famiglia, analizzando sui vari aspetti della relazione genitori-figli, esaminando alcune delle strategie educative e comunicative che possono essere utili ed efficaci.Entrambe le psicologhe svolgono la loro attività privata presso il Centro di psicologia e psicoterapia di Cuneo, dove hanno appena concluso un ciclo di serate dal titolo “mio figlio ha l’adolescenza!”, in cui hanno offerto ad un folto gruppo di genitori uno spazio di confronto e condivisione di alcuni dei temi più significativi e caratteristici del periodo adolescenziale.Durante la serata si parlerà anche del Blue Whale, il "gioco" dell’orrore che ha portato centinaia di ragazzini russi al suicidio.