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Giovedì 25 aprile 2024

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In ricordo di Robert D’Attilio, tra i massimi studiosi del caso di Sacco e Vanzetti

Incontro su Zoom il 7 marzo, in diretta da Boston, con i massimi conoscitori della vicenda tra cui il saviglianese Luigi Botta

La Guida - In ricordo di Robert D’Attilio, tra i massimi studiosi del caso di Sacco e Vanzetti

Cuneo – Domenica 7 marzo si terrà, in collegamento da Boston attraverso la piattaforma Zoom, “We remember Robert D’Attilio”, memorial dedicato ad uno dei maggiori conoscitori del caso di Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. All’incontro online parteciperanno i maggior studiosi mondiali della vicenda dei due anarchici italiani accusati di omicidio, condannati alla sedia elettrica e finiti nel carcere di Charlestown nella notte del 23 agosto 1927 tra cui, in rappresentanza dell’Italia, lo storico saviglianese Luigi Botta. All’evento organizzato dalla Community Church of Boston e dalla Sacco and Vanzetti Commemoration Society, intervengono inoltre Peter Agnes, giudice della Suprema Corte d’Appello del Massachusetts, Michael Dukakis, due volte governatore del Massachusetts e candidato democratico alla Casa Bianca nel 1988 (sconfitto da George Bush), Joe Torra, Università di Boston, Jake Carman, storico e autore di libri, Pasqualino Colombaro, sociologo e saggista, Pat Zoffreo, musicista e docente all’Harvard University, Gilberto Russo, amico di D’Attilio, Michele Fazio, università della North Carolina, e David Rothauser, storico e regista cinematografico. Intermezzi musicali a cura di Pat Zoffreo, Charlie King e Jake & the Infernal Machine. Introducono Dean Stevens e Sergio Reyes. 

D’Attilio ha iniziato ad occuparsi del caso negli anni Sessanta, quando ancora molti testimoni erano viventi e l’attenzione nei confronti dell’errore giudiziario, ad appena tre decenni dall’esecuzione, era particolarmente forte, radicata e diffusa, senza l’identificazione di colori politici e sociali. Ha partecipato attivamente a tutte le iniziative nate e cresciute per incrementare la consapevolezza dell’errore giudiziario (anche codificando la raccolta e catalogazione di materiali inerenti il caso) e per gettare le basi per quel processo di riabilitazione che ha segnato un primo passo nel 1977 con il proclama del governatore del Massachusetts, Michael Dukakis. Originario di Navelli, un paesino in provincia dell’Aquila, D’Attilio è stato più volte in Italia, a Cuneo e Villafalletto, per far visita a Vincenzina Vanzetti, con la quale ha avuto una lunga corrispondenza coronata anche da un proficuo scambio di materiale fotocopiato negli archivi delle università americane e portato in Italia. Riferimento d’obbligo per tutti coloro che, studiosi o no, si sono occupati del caso, è morto nel mese di novembre 2020. 

Anche Botta da lungo tempo dedica le sue ricerca al caso dei due italiani. Ha pubblicato di recente il volume “Le carte di Vanzetti” (Nino Aragno Editore, Torino) e suoi studi sono in via di pubblicazione, nelle prossime settimane, sui periodici “Il presente e la storia”, “Frontiere” e “Le Monde Libertaire”. Sta lavorando ormai da anni ad una edizione completa (che uscirà per conto di Nino Aragno Editore) dell’epistolario familiare di Bartolomeo Vanzetti. “Nel 1961 – spiega Botta – erano state pubblicate, con la curatela di Vincenzina Vanzetti e Cesare Pillon, cento lettere. La trascrizione era stata approssimativa. Ora, mettendo insieme le epistole allora rimaste inedite, quelle rinvenute successivamente dalla famiglia e quelle conservate in alcuni archivi americani, il numero cresce notevolmente e quasi raddoppia. L’impianto complessivo del lavoro ha previsto una trascrizione filologica dei testi ed un commento, molto articolato, di quanto l’autore delle lettere ha via via raccontato, negli anni della sua permanenza americana e poi dal carcere di Charlestown, al padre e alla sorella. Si tratta di commenti che riscriveranno, in parte, la drammatica storia americana di Sacco e Vanzetti”.

Il memorial si tiene sulla piattaforma Zoom, col topic “Robert D’Attilio, presente!”, id 87984329064, dalle 20 alle 22 (ora italiana); successivamente sarà reso disponibile sul canale YouTube di The Community Church of Boston. 

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